TESTIMONIANZA DI LOREDANA DI ROMA

Quest’anno ho avuto il privilegio e l’onore di poter essere vicina a Gisella durante le cinque lunghe ore della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo.

Prima di raccontare ciò che ho vissuto e sentito, anche nel mio cuore in quelle ore, è necessario che, brevemente, spieghi il mio cammino fino a qui a Trevignano Romano.

Dopo un periodo di “buio spirituale e personale” mi sono avvicinata, prudentemente e scetticamente, a Trevignano Romano e alla mistica Gisella. Nel corso di questi quasi due anni ho visto molti segni dal cielo e ho ricevuto dei messaggi, delle indicazioni per il mio cammino e la mia crescita spirituale attraverso Gisella.

Mercoledì Santo, 13 aprile, ricevo una telefonata da Gianni che mi chiede se avessi voluto essere presente in casa loro, durante il Venerdì Santo, dando una mano nella gestione del flusso di persone che sarebbero arrivate per pregare ed essere vicine a Gisella. La mia risposta non poté che essere affermativa e un sentimento di gioia misto ad ansia, per ciò che avrei visto e sentito, mi assalì.

Arrivai per le 9:30 con mia figlia e, già nel vialetto, si respirava un’aria densa di attesa e di dolore, entrai in casa e mi recai nella stanza dove Gisella giaceva, nel suo letto, dolorante da cinquanta giorni, i segni della corona di spine erano sempre più evidenti e le mani fredde come il marmo.

Ha salutato e benedetto ciascuno di noi e, poi, ognuno, al proprio posto, ha iniziato a pregare.

Man mano che le persone arrivavano e visitavano brevemente Gisella sentivo, dentro di me, salire una tensione sempre più forte e le sono iniziate le estasi.

Alla prima estasi mi trovavo fuori dalla stanza con mia figlia, ci mettemmo in ginocchio e sentii i lamenti di dolore; non so a quale momento della Passione corrispondesse quell’estasi ma ciò che ho sentito e avvertito va ben oltre l’umana sopportazione. Nella preghiera ho iniziato a chiedere perdono a Gesù del male commesso.

Quando si riprese era stanca e piangente, Gianni ci fece entrare e assistemmo alle altre estasi; l’ultima fu straziante: Gisella sulla croce con Gesù. Il dolore, la sofferenza, le braccia aperte in una posizione innaturale e rigide, i movimenti del corpo che veniva inchiodato e issato sulla croce, il respiro affannoso di chi non riesce a respirare e sta per soffocare, l’ultimo spasmo e infine la morte.

Non so quanto tempo sia realmente passato ma è stato interminabile. Ho pregato che finisse quello strazio, ho pregato e chiesto perdono per i miei peccati perché ho avuto la consapevolezza che ogni colpo, ogni flagello, ogni spina ed ogni chiodo siano stati infissi anche per colpa mia e mi sono sentita un verme.

Ho letto molti racconti e descrizioni della Passione: i Vangeli, gli scritti della Valtorta, S. Veronica Giuliani, per citarne alcuni; ho visto film, uno per tutti “LA PASSIONE DI CRISTO”, MA NESSUNO DI ESSI si avvicina alla realtà vissuta da Cristo e dai mistici.

Un Dio che si è fatto uomo e che è morto per noi nel modo più atroce che ci possa essere, un uomo che ha sofferto dolori insopportabili e indescrivibili per la nostra salvezza; un sacrificio che si ripete ogni giorno sull’altare e che alcuni vivono con superficialità e leggerezza, un pane che si fa corpo e che viene oltraggiato con le mani di chi, in nome di una follia, deve prenderlo tra le mani non consacrate… Ogni volta che richiamo alla mente questa esperienza e mi guardo intorno ho una sola reazione: mettermi in ginocchio e chiedere perdono e misericordia.

C’è un altro particolare che ho voluto lasciare per ultimo, un balsamo per l’anima e il cuore.

Quando è finito tutto (quest’anno, grazie alle nostre preghiere, è finito tutto alle 14:25) e le braccia di Gisella si stavano chiudendo, perché Gesù era spirato, ho sentito una melodia che non saprei ripetere e neanche descrivere, ma era bellissima…ho pensato che fosse una mia suggestione ma Gisella ha confermato che un coro di angeli cantava mentre le anime venivano liberate dal Purgatorio e portate in Paradiso.

Un altro particolare significativo: quando Gisella si è ripresa, ed io ero là ai piedi del suo letto, i segni della Passione hanno cominciato a scomparire davanti ai miei occhi, piano piano, come se qualcuno li stesse lavando via.

Il racconto non rende appieno ciò che ho provato, le emozioni, le sensazioni ma questa esperienza mi ha cambiata ancora di più.

Venerdì SANTO 15/04/2022

LOREDANA

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