Cara Gisella,
sono Annamaria, condivido la mia testimonianza di Grazie.
Nel 2010 mi è stato diagnostica l’otosclerosi, non convinta del responso ho consultato i migliori
specialisti italiani ma la sentenza è stata senza appello: nessuna cura, solo possibilità di intervento
immediato ad un orecchio con sostituzione dell’osso più piccolo del corpo umano con una protesi
grande come la punta di una matita con rischio di rimanere sorda in modo irreversibile in caso di
errori del chirurgo nell’intervento o problemi di equilibrio e vertigini dopo l’intervento se non
eseguito alla perfezione.

Uscita dallo studio del primo chirurgo ho incontrato, lungo il corridoio, la statua della Madonna di
Fatima; entra nello studio dell’ultimo chirurgo consultato ho visto appeso alla parete il quadro della
Madonna di Fatima e il chirurgo mi ha detto che non esiste cura per l’otosclerosi ma i miracoli
possono accadere.

Il giorno dopo stavo a Piazza San Pietro all’Opera Romana Pellegrinaggi a prenotare il primo
pellegrinaggio disponibile per Fatima, “casualmente” grazie ad una disdetta ho trovato posto e sono
partita decisa a percorrere in ginocchio tutta la Cova da Iria sino alla Capellina e chiedere di guarire
ma a metà percorso ho incontrato un ragazzo paraplegico che con la sola forza dei gomiti trascinava
quel suo corpo monoblocco completamente paralizzato, con un sorriso luminoso di gioia che mi ha
disarmato a tal punto che ho pensato non ho la certezza assoluta come lui né la sua gioia, mi sono
alzata ed ho interrotto il percorso.

Per una serie di “coincidenze” mi sono ritrovata sull’altare della Cappellina di Fatima per recitare una
Ave Maria durante il rosario in italiano e così mi sono avvicinata alla Statua della Madonna e le ho
affidato la mia richiesta di cristallizzare lo stadio dell’otosclerosi all’orecchio sino a quando non
trovavo il chirurgo adatto; mi sono stati donati 6 anni, dopo i quali mi sono sottoposta al primo
intervento dal migliore chirurgo in Italia che in tale tipo di intervento aveva la maggior percentuale
di esiti positivi 98%, che è venuto appositamente da Bergamo a Roma, il cui nominativo mi è stato
miracolosamente dato da un otorino di Roma che aveva fatto operare il padre da questo chirurgo;
ma dopo 5 anni la protesi per un evento traumatico si è dislocata ed ho dovuto sottopormi ad un
secondo intervento dallo stesso chirurgo.
A dicembre del 2024 mi è stato riscontrato durante l’esame audiometrico un notevole
peggioramento all’altro orecchio è che di lì a poco dovevo iniziare a prepararmi anche per questo
orecchio ad intervento.
Per “caso” ho partecipato al pellegrinaggio da San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo del 7
novembre 2025.
Ho conosciuto Gisella, che non sapeva del mio problema, e mi ha parlato di un bambino che doveva
sottoporsi ad un intervento all’orecchio e non ha avuto più bisogno di farlo.
Il giorno dopo ho parlato del mio problema a Gisella e le ho chiesto se poteva intercedere pregando
per me, Gisella mi ha detto che l’avrebbe fatto.
L’ultima sera del pellegrinaggio 8 novembre 2025 nella Cappella dell’albergo le ho ricordato la mia
richiesta e Gisella si è avvicinata a me ed ha posto le sue mani sulle mie orecchie.
Il tardo pomeriggio del 1 dicembre 2025 decido di chiamare l’otorino che mi aveva consigliato il
chirurgo che mi aveva operato, per prenotare l’appuntamento di controllo, la segretaria mi dice che
“casualmente” c’è posto libero per il giorno dopo, il 2 dicembre 2025 mi sottopongo a visita e con
stupore il medico afferma che non c’è cicatrice all’orecchio operato ben due volte ed afferma che è
come se non fosse stato sottoposto ad interventi e l’altro orecchio non è da operare perché ad oggi
l’otosclerosi si è fermata.
Oggi 3 dicembre 2025 faccio questa testimonianza.
Annamaria

 

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